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Agenzia Regionale per i beni confiscati. La Commissione Regionale Calabrese sente Sacco

Agenzia Regionale per i beni confiscati. La Commissione Regionale Calabrese sente Sacco

Novembre 24, 2010 - 14:25
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La Commissione Regionale Antimafia presso il Consiglio Regionale della Calabria ha convocato la Conferenza regionale delle Misericordie Calabresi nella seduta di oggi per un'audizione sulla proposta di legge regionale N. 56/9°, del Consigliere Regionale S. Magarò Presidente della stessa Commissione, in ordine all’istituzione dell’Agenzia Regionale per i beni confiscati alla mafia.
Il delegato della Confraternita, coordinatore delle Misericordie calabresi, Leonardo Sacco ha potuto così informare la Commissione delle esperienze delle Misericordie Calabresi che hanno ottenuto l’assegnazione di immobili sequestrati alla mafia, e come questi immobili sono stati o stanno per essere restituiti alla comunità.
In particolare si è soffermato sul ruolo strategico assunto, durante i soccorsi per il terremoto di Abruzzo, da un immobile confiscato alla criminalità organizzata ed assegnato alla Misericordia di Isola Capo Rizzuto dal quale sono state coordinate le attività di 140 volontari della confraternita in aiuto delle popolazioni colpite dal disastro.
Sacco, in ordine alla proposta di legge del Consigliere Magarò, ha poi auspicato l’istituzione dell’Agenzia Regionale per i Beni Confiscati che potrebbe avere un ruolo determinante soprattutto alla luce della recente istituzione dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che ha sede a Reggio Calabria.
L’agenzia, ha continuato, potrebbe snellire i tempi, attraverso anche il dialogo con quella nazionale, ed eliminare quindi la criticità determinata dai ritardi delle assegnazioni.
Il delegato della Confraternita delle Misericordie d’Italia ha concluso proponendo  un ruolo, in relazione all’assegnazione di beni aziendali e destinati all’affitto, oltre che per le costituende cooperative sociali, anche per le imprese sociali, per le associazioni e per gli eventuali consorzi fra Enti locali e associazioni (titolari di credito sociale e di credenziali antimafia) già operanti nei territori in cui si trovano i beni confiscati.