Consiglio Nazionale delle Misericordie: c’è bisogno di gridare e testimoniare l’urgenza della pace
Far sentire la propria voce, coinvolgere tutti i volontari d'Italia in iniziative “che gridano e testimoniano l'urgenza della pace, il no alla morte, alla guerra”. È questo il primo spunto di riflessione trattato nel corso del Consiglio Nazionale della Confederazione delle Misericordie, che si è tenuto nei giorni scorsi a Pistoia.
“Con crescente preoccupazione - spiega il presidente della Confederazione, Domenico Giani, dopo le parole del Correttore Nazionale SE Mons. Franco Agostinelli - seguiamo le notizie che riguardano la guerra e le iniziative che vengono intraprese de entrambe le parte in conflitto. Non possiamo restare inerti in questa progressiva escalation. Dobbiamo ascoltare la gente che già fatica a vivere, che sente il morso della crisi, che non ha speranze nel futuro. Abbiamo il dovere di accendere la speranza a chi si è rassegnato al peggio, di costruire un presente in cui i giovani possono riconoscersi e progettare un futuro di serenità, senza mai dimenticare il Prossimo che serviamo con amore e generosità da 8 secoli”.
“Essere a fianco degli “invisibili”, vestire gli ignudi, che oggi vuol dire dare dignità alla Persona sofferente in tutti i suoi ambiti, non solo offrendo conforto a livello fisico ma anche sul piano del benessere psicologico, soprattutto con quel calore umano che il Signore ci dona”.
Il Consiglio Nazionale, ha poi approvato il bilancio di previsione, trattando la situazione economico-finanziaria delle Misericordie in questo particolare momento di crisi, si è discussa la programmazione delle attività dei prossimi mesi e nel corso dei lavori si è discusso anche dell’apporto che Confederazione potrà dare alla Rete “Misericordia e Solidarietà” oltre che approvare all’unanimità dei consiglieri il protocollo di intesa raggiunto con i donatori di sangue “Fratres”.