Ancora una volta i confratelli delle Misericordie d’Italia dimostrano la grande sensibilità e umanità che li rendono, appunto, uomini di misericordia.  In moltissimi in queste ore hanno dato la propria disponibilità a partire per il Nepal, dove il terremoto di magnitudo 7,8 di sabato 25 aprile ha causato la morte di oltre 6.600 persone, lasciando il paese in uno stato di emergenza molto grave.
“A seguito delle numerose richieste che ci stanno pervenendo dal giorno della tragedia di Kathmandu, abbiamo comunicato al Dipartimento la piena disponibilità delle Misericordie a prendere parte alle operazioni di soccorso.”, afferma Pier Giorgio Salvatori, direttore dell’UGEM (Ufficio Gestione Emergenze di Massa), l'organo tecnico centrale da cui dipende l'intera organizzazione di Protezione Civile delle Misericordie. “Operazioni di soccorso rese particolarmente complicate dalla posizione geografica: Kathmandu ha un’unica pista di atterraggio e ancora non si è riusciti a trovare una location adatta per l’allestimento del PMA chirurgico che in queste ore è partito da Pisa. – spiega Salvatori, che aggiunge: “Perciò al momento non possiamo far altro che restare in attesa di istruzioni da parte del Dipartimento”.