La situazione  sanitaria è molto precaria, si conta un medico per ogni 10.000 abitanti, un infermiere per ogni 30.000, 1 ospedale per ogni 250.000 abitanti. Situazioni veramente all'estremo, in posto dove la mortalità infantile tocca livelli inimmaginabili ed è il piu alto del mondo secondo l'Unicef: in alcune zone 185 bambini su 1000 nati vivi muoiono prima dei 5 anni per malattie spesso risolvibili facilmente. Purtoppo è scarsa la formazione e l'informazione, sembra non esser interesse dei governanti dei paesi industrializzati intervenire in tal senso, allora spesso e volentieri sono missioni unanitarie con volontari come quelli della Misericordia di Chiusano di San Domenico a voler dare una mano diretta, a metterci tutta l'esperienza, la professionalità e l'amore per potre dare un aiuto concreto a Don Cyriaque che vive in italia da 18 anni e ha dedicato la sua vita a sostenere progetti umanitari, dalle adozioni a distanaza alla costruzione di centri comunitari, scuole e sale di musica.

Don Antonio Romano,  esperto in diffusione audio e lighting, ha portato nel villaggio africano  la sua professionalità istallando un impianto audio in una sala ricreativa, la sola nel raggio di 800 km. I volontari della Misericordia di Chiusano  trascorreranno 15 giorni insieme ai bambini, insieme balleranno e canteranno con la speranza di portare un po' di allegria. Anche la Confederazione delle Misericordie d'Italia ha voluto contribuire alla Missione inviando 200 penne che i bambini delle scuole utilizzeranno per studiare, insieme a cappellini e zainetti. L'US Avellino e Store US Avellino hanno donato 100 completi per giocare a calcio e 10 palloni. Inoltre, la Misericordia  di Chiusano, la  Pro Loco di Chiusano di San Domenico e la parrocchia  Santa Maria Degli Angeli hanno fatto una raccolta fondi in paese  per sovvenire alle necessità della popolazione locale. Questi fondi saranno spesi direttamente sul luogo per materiale necessario ad allestire le sale audio e centri ricreativi dove i bambini e gli adulti potranno trovare un po' di distrazione e di divertimento. Perché in fondo, in Africa, tra i diritti più negati, c’è anche quello al sorriso.