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Quando i parcheggi riservati ai disabili sono occupati dai mezzi dei trasporti sociali: una lettera per riflettere

Quando i parcheggi riservati ai disabili sono occupati dai mezzi dei trasporti sociali: una lettera per riflettere

Febbraio 27, 2014 - 09:01

Pubblichiamo e condividiamo volentieri con voi, una lettera pervenutaci dalla signora Mariella Stefanoni, una persona disabile al 100%, che ci vuol far notare come troppo spesso, davanti agli ospedali o alle Asl, i posti riservati ai disabili vengano occupati dai mezzi dei trasporti sociali.
 
 
“Buonasera, mi chiamo Mariella Stefanoni e sono una persona disabile al 100%, affetta purtroppo da diverse patologie tra cui una distrofia muscolare che interessa tutta la muscolatura esterna: viso, braccia, busto, gambe... tutto.
Sono molto amareggiata poiché, dovendomi recare spesso a fare visite ed esami presso distretti Asl su tutto il territorio non solo fiorentino, constato che spessissimo I PARCHEGGI RISERVATI AI DISABILI SONO OCCUPATI DAI MEZZI DEI TRASPORTI SOCIALI.
Ora: come ben so (spesso infatti io stessa devo ricorrere al preziosissimo aiuto dei volontari della Misericordia), i volontari che fanno i trasporti sono sempre due, e come ben so (dovendo, ripeto, recarmi spesso ai distretti) non capita mai che le situazioni delle persone trasportate richiedano il lavoro contemporaneo dei due volontari per spostarle dall'automezzo sino all'interno del distretto.
Per quanto ho detto sopra, io purtroppo riesco a fare pochi passi aiutata da un deambulatore, poiché pur utilizzando la sedia a rotelle non riesco (causa mancanza di forza nelle braccia) ad estrarla dal baule da sola né, se come spesso capita ci sono rampe di accesso o dei leggeri dislivelli, a spingermi sino all'ingresso del distretto. Quindi se vado da sola a fare una visita i casi sono tre: o riesco a parcheggiare a pochi passi dall'ingresso del distretto, oppure aspetto che si liberi un posto, oppure rinuncio alla visita o l'orario della visita passa abbondantemente e quindi me vado rinunciando alla prestazione prenotata.
 
Ora, la mia domanda è semplicissima: perché ai volontari non vengono date indicazioni affinché chi non guida il mezzo si occupi della persona trasportata, e chi guida il mezzo lo vada a parcheggiare altrove e NON nei parcheggi riservati ai disabili ? E se proprio fossero necessarie due persone per occuparsi della persona trasportata (cosa che, ripeto, non mi è mai capitato di vedere), perché, una volta entrati nel distretto, uno dei due volontari non esce e sposta l'automezzo FUORI dal parcheggio riservato ai disabili?
In un paese dotato di un senso civico pressoché nullo, mi trovo, come d'altra parte molti altri disabili, a subire quotidianamente quella che, giuridicamente, è una vera e propria VIOLENZA PRIVATA: vado dal medico e trovo i parcheggi riservati occupati da chi è senza contrassegno... torno a casa e trovo il parcheggio riservato a me occupato... tento (eh già...) di entrare alla Coop a prendere un pezzo di pane e l'unico parcheggio accanto all'ascensore è occupato da un'auto senza contrassegno... con mio figlio si decide di andare al cinema e guarda caso anche lì trovo 1 parcheggio su 2 occupato da auto senza contrassegno... ogni tanto la mattina mi va di fare colazione al bar ma ahimè l'unico parcheggio davanti all'unico bar piuttosto accessibile per me è occupato da un'auto senza contrassegno... se poi devo andare a passare una visita e trovo i parcheggi per disabili occupati dalle auto dei servizi sociali, siamo a posto... e questa è una cosa che potete constatare tranquillamente voi in qualunque distretto o ospedale ed in qualunque momento della giornata poiché, ripeto, capita spessissimo.
In questo contesto quindi trovo paradossale che chi, come voi e i vostri volontari, mette il proprio tempo, le proprie energie e la propria passione al servizio di chi è più sfortunato, non abbia la delicatezza di evitare di occupare i parcheggi riservati ai disabili, costringendo quindi i disabili stessi a rinunciare (come ho rischiato di fare ieri sera io) ad una visita poiché non sono in grado di parcheggiare dove c'è posto e quindi devono lasciar perdere.
Mariella Stefanoni.”
 

 
Ecco, a commento, alcune parole del Presidente Roberto Trucchi:
“Pubblichiamo questa lettera, perché riteniamo che lo sfogo di una persona che ogni giorno si trova a convivere con evidenti difficoltà, valga più di tante delibere o istruzioni calate dall’alto. Contiamo infatti che le sue parole, così vere, così sentite, possano suscitare attenzione, sensibilità, rispetto. Si tratta infatti di capire che il problema che la signora evidenzia è davvero una semplice questione di civiltà e di buon senso che dovrebbe animare chiunque e a maggior ragione un confratello che guida un mezzo con gli emblemi della Misericordia, da sempre sensibile e vicina a chi ha più bisogno di aiuto, materiale e spirituale.
Sono pertanto fiducioso che, diffondendola attraverso i nostri mezzi di comunicazione, questa lettera possa suscitare l’attenzione dei nostri confratelli, certamente sensibili alle esigenze di persone come la signora Mariella, con cui ogni giorno si trovano a contatto. Ringrazio quindi la signora per questa importante segnalazione, che di certo servirà come un ulteriore spunto di miglioramento e di crescita per tutto il Movimento.”