Come nel resto dell'Italia meridionale e dopo i tragici avvenimenti di stanotte, non si ferma l’ondata di sbarchi anche a Lampedusa e il Cpsa è oltre il limite. Sono più di 1200 al momento gli ospiti accolti in un centro, quello gestito dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, che a pieno regime potrebbe ospitarne fino a 381, e che a pieno regime ancora non è.
Gli operatori di Misericordia stanno facendo il possibile e anche l’impossibile per garantire la massima assistenza ai migranti accolti nel Cpsa, alcuni dei quali anche sottoposti al trattamento sanitario perché affetti da scabbia.
Dopo l’emergenza di metà febbraio, le Misericordie sono in azione già dal giorno di Pasqua, con l’accoglienza di 332 persone, di cui 20 donne (tre di queste incinte) e otto minori accompagnati, provenienti da Siria, Nigeria e Senegal. A questi tra sabato scorso e ieri, si sono aggiunte 447 persone soccorse nelle prime ore del mattino al largo dell’Isola, provenienti prevalentemente da Siria ed Eritrea. Molte le donne incinta e i bambini.
Guidati dai principi d’azione del Movimento, che guardano in primis all'attenzione nei confronti della persona e dei suoi bisogni, gli operatori di Misericordia stanno veramente facendo il massimo per dare a tutti l’assistenza di cui hanno bisogno, ma non come semplici erogatori di servizi, bensì attraverso la cura primaria dei bisogni del migrante.
È in partenza in queste ore una task force della Confederazione Nazionale delle Misericordie per monitorare la situazione e organizzare al meglio l’emergenza.