Misericordie, un nuovo sistema di idrovore per una migliore risposta ad alluvioni e incendi
Per le emergenze idrogeologiche, nell’ambito del Sistema nazionale di protezione civile, formati 150 volontari sul modulo HCP (High Capacity Pumping), in grado di pompare e trasportare un milione litri di acqua all’ora, fino ad un chilometro di distanza dal luogo dell’intervento
Un milione litri di acqua all’ora, fino ad un chilometro di distanza dal luogo dell’intervento. È questa l’eccezionale capacità di pompaggio e trasporto del modulo HCP (High Capacity Pumping), un innovativo sistema scomponibile di idrovore in dotazione al Sistema nazionale di protezione civile e di cui le Misericordie saranno ‘braccio operativo’ primario. Ne sono infatti fornite insieme ad altre due realtà del sistema delle Emergenze nazionali, tra cui il Corpo dei Vigili del Fuoco del Comune di Venezia.
Grazie a questa nuova dotazione, nata per fronteggiare le emergenze legate al dissesto idrogeologico, l’Area Emergenze delle Misericordie potrà intervenire sugli scenari alluvionali più complessi e in caso di incendi, poiché le stazioni di pompaggio - vista l’altissima capacità di movimentazione dei liquidi - potranno essere utilizzate per la rimozione e per la fornitura, in condizioni proibitive, dell’acqua.
Ieri al Polo logistico nazionale delle Misericordie di Barberino del Mugello, sul lago di Bilancino, il modulo HCP è stato collaudato, con una formazione specifica che ha coinvolto 150 volontari provenienti da tutte le Misericordie italiane.
La portata del nuovo modulo proietta ancora di più le Misericordie nel sistema di Protezione Civile europeo, garantendo questa dotazione al servizio di tutti i Paesi Ue. Non di meno conto infatti è l’impatto sull’operatività del modulo HCP, che allarga lo spettro di azione dal territorio nazionale al contesto del meccanismo europeo di Protezione Civile.
Il numero di persone necessarie alla gestione del modulo HCP, tenuto conto di una operatività in h24 e di un turno di lavoro di 8 ore consecutive per ciascun operatore, ammonta a venti, tra le quali devono essere di volta in volta individuate figure nuove e specifiche: prima tra queste un event manager, figura di riferimento operativo per le Misericordie con la capacità di gestione di eventi complessi, con di collegamento fra le varie istituzioni e la Sala Situazioni Misericordie. Poi un interprete, qualora necessario per interventi in Stati esteri, e un tecnico meccanico. figura specializzata che assisterà e fornirà supporto durante tutta l’operazione, al fine di assicurare l’autonomia dell’intervento e la risoluzione autonoma delle difficoltà tecniche che si possono riscontrare. “I 150 volontari che ieri hanno portato a termine la formazione per poter muovere un meccanismo così sofisticato -spiega Elio di Leo, consigliere di presidenza della Confederazione nazionale delle Misericordie con delega all’Area Emergenze - sono un orgoglio per tutto il Movimento, che si rivela sempre più presente sul territorio nell’assistere i cittadini colpiti da eventi come alluvioni e incendi.
A nome del presidente delle Misericordie Domenico Giani, ho voluto congratularmi con loro di persona ed assistere al collaudo di un modulo che rende le Misericordie ancor più in grado di reagire alle emergenze sia in Italia che in Europa”.
“Il collaudo di un modulo simile -aggiunge Gionata Fatichenti, direttore delle emergenze nazionali Gionata Fatichenti- conferma la grande capacità innovativa e progettuale delle Misericordie che, oltre ai servizi istituzionali che ben conosciamo, pone sempre più attenzione a ciò che accade intorno e si rinforza per far fronte alle emergenze ambientali e idrogeologiche”.